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Banda larga: il rapporto dell'ONU sullo stato dell'arte

Condividi:         webmaster 25 Settembre 12 @ 15:40 pm

Banda larga: il rapporto dell'ONU sullo stato dell'arte

Il rapporto dell'ONU "State of Broadband 2012 Report: Achieving Digital Inclusion for All" fa il punto sullo stato dell'arte della banda larga in 177 nazioni. Si tratta di un documento di 100 pagine ricche di informazioni su come Internet sia usato nelle diverse parti del mondo e come questo stia portando degli enormi benefici a livello economico e sociale a tutti quanti ne hanno accesso.

"Internet è una tecnologia trasformativa che ha il potenziale di accendere la scintilla dell'innovazione su tutti e tre i pilastri dello sviluppo sostenibile: prosperità economica, inclusione sociale e sostenibilità ambientale," ha dichiarato il Segretario Generale alle Nazioni Unite Ban Ki-moon.

L'Italia è molto indietro, con solo il 56,8% delle persone collegate a Internet, e questo la colloca 47esima al mondo, dietro paesi come Ungheria, Qatar, Bahrein, Estonia, Croazia, Polonia e la maggior parte dei paesi dell'Unione Europea.

Internet è stato fino ad ora dominato dalla lingua Inglese, ma secondo l'analisi della Commissione per la Banda Larga per lo Sviluppo Digitale, "se i ritmi di crescita attuale continueranno, entro il 2015, ci saranno online più persone di lingua Cinese che di lingua Inglese." Questo non vuol dire che la lingua comune non sarà più l'Inglese. Al momento gli utenti di lingua Inglese sono il 27%, seguiti dagli utenti di lingua Cinese con 24%. Gli utenti di lingua Spagnola sono l'8%.

Nel 2002 solo l'8% della popolazione mondiale era collegata a Internet, ma da quest'anno il 32,5% delle persone hanno accesso a Internet. Nei paesi sviluppati la penetrazione di Internet è in media del 70%, contro il 24% dei paesi in via di sviluppo e il 6% dei paesi del terzo mondo. Si tenga a mente che in contrasto, nel mondo, oltre il 75% delle case hanno una televisione.

La commissione stima che per il 2020 gli oggetti collegati a Internet saranno 6 volte il numero di persone collegate alla rete, creando, di fatto, l'Internet delle cose.

Mentre un aumento del 10% della diffusione della banda larga migliorerebbe il PIL, in media, del 1,3%, la diffusione di Internet avrebbe effetti positivi sull'educazione, sulla sanità, sui pagamenti mobile e sulla trasparenza dei governi per citarne alcuni.



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